EcoDesign Thinking

EcoDesign Thinking – Cos’è e come può facilitare la crescita delle PMI.
Scoprilo con la formazione a costo zero al webinar di presentazione del corso
28 settembre alle ore 18.00

I prodotti sostenibili riscontrano sempre più interesse da parte dei consumatori, anche avendo un prezzo più alto: ma cosa c’è dietro alla sostenibilità vera o presunta di un prodotto?
La realizzazione di un prodotto sostenibile comporta lo svolgimento di tante attività che richiedono molto tempo e risorse, per cui, prima di concentrarsi su uno specifico progetto, bisogna capire se il mercato richiede quella tipologia, se la stessa è in grado di creare valore per il cliente e se quest’ultimo è in grado di apprezzarne il potenziale, riconoscendo in tal modo anche un determinato posizionamento.

L’EcoDesign thinking, può essere utile a questo scopo: esso è un processo di sviluppo di idee incentrato sulla persona (human-centered) e sui suoi bisogni.

In cosa l’Ecodesign thinking può essere utile ad una PMI?

L’EcoDesign Thinking agevola il cambiamento nelle organizzazioni, favorisce una nuova mentalità, coinvolge e motiva le persone, all’interno e all’esterno, che diventano attori e creatori del nuovo processo di innovazione.

Un esempio pratico di EcoDesign thinking applicato allo sviluppo prodotto?

Secondo l’Unione Europea ben l’80%* degli impatti ambientali di un prodotto, sono definiti al momento della sua progettazione. Questo perché, in fase di design, si vanno a selezionare tutti quegli elementi che andranno a definire l’impatto del progetto sull’ecosistema: materiali, processi produttivi, e il fine vita del prodotto.

Materiali: la scelta dei materiali richiede molto tempo e ampia conoscenza su quello che è il mercato delle materie prime, le loro caratteristiche e la loro possibilità di implementazione in produzioni in scala. Inoltre, non sempre i materiali naturali possono essere ritenuti a basso impatto: pensiamo al cotone che per essere prodotto richiede una grande quantità di acqua, energia e pesticidi.

Processi produttivi: si possono attivare una serie di analisi che possano portare alla riduzione degli scarti di produzione, riduzione della movimentazione dei componenti/prodotti finiti, sviluppo di processi per il riciclo e utilizzo dell’acqua, ecc.

Fine vita prodotto: l’UE ha dato delle linee guida per far sì che i Paesi europei, e quindi le aziende, sviluppassero e attuassero politiche volte a favorire il recupero, il riciclaggio o il riutilizzo dei prodotti.

Già in fase di progettazione bisogna sviluppare il prodotto avendo ben chiaro questo obiettivo; ad esempio:

Recupero: prevedere usi alternativi a seconda del ciclo di vita del prodotto e uno scarto per un’industria potrebbe essere materia prima per altre.

Riciclaggio: dare al consumatore la possibilità di poter separare le diverse componenti al fine di facilitarne il riciclaggio.

Riutilizzo: favorire il mercato dell’usato; le case automobilistiche hanno iniziato ad investire su “usato certificato” e quindi si stanno impegnando a creare una linea di business dedicata.

Il design thinking aiuta ad innovare analizzando ogni singola area, generando nuove idee che possono portare allo sviluppo di uno nuovo prodotto, modifica/ aggiornamento di un prodotto esistente o modifica di processi. Tutto questo per avere un prodotto che dia i benefici ricercati dal cliente remunerando adeguatamente l’azienda.

In cosa consiste questa iniziativa di formazione finanziata da FONTER?

Il corso di “EcoDesign Thinking” fornirà una serie di strumenti utili ad analizzare il mercato, a sviluppare nuove idee, selezionarle al fine di realizzare prototipi da testare e validare sulla base dei feedback avuti dai consumatori.

Come questo corso può avvicinarmi ad un approccio “Green”?

Confrontarti con queste tematiche ti permetterà di mettere in discussione l’attuale metodologia di lavoro. Alcuni esempi pratici e best practice, infatti, ti daranno gli spunti necessari per poter iniziare ad approcciare lo sviluppo prodotto in azienda, in modo sostenibilmente alternativo a quello attuale.

Martedì 28 settembre alle ore 18.00 partecipa al webinar gratuito di presentazione del corso con Giuseppe Dilauro per scoprire tutti i requisiti e la modalità di accesso a questa opportunità di formazione finanziata.

Per info
Angela Canestrelli
Telefono: +39 366 6518300 | Email: angela.canestrelli@tatics.it

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    FAQ

    Vuoi sapere di più sul docente del corso?
    Giuseppe Dilauro

    Pugliese formandosi tra Milano e Dublino, lavorando tra Lombardia, Veneto ed il resto del mondo.

    Esperto di marketing, appassionato di sport all’aperto e slow food. Grazie all’esperienza maturata in multinazionali B2C e B2B ora, come consulente, collabora con le aziende aiutandole ad innovare attraverso piani di marketing strategico integrato, omnicanale e consumatore-centrico.

    Come posso accedere alla formazione gratuita?

    La formazione gratuita è possibile attraverso l’impiego delle risorse del fondo interprofessionale Fonter.
    È possibile iscriversi in ogni momento dell’anno tramite la procedura del flusso unimens con cui l’azienda comunica l suoi dati contributivi e retributivi all’inps inserendo il codice ftus.

    Chi può beneficiare della formazione gratuita?

    I lavoratori dipendenti delle imprese aderenti.

    Quanto dura un corso?

    I corsi possono essere personalizzati in base alla tematica e agli avvisi pubblicati periodicamente dal fondo.

    Ci sono delle scadenze?

    Nell’arco dell’anno il fondo promuove la propria offerta formativa attraverso la pubblicazione di specifici avvisi.

    Chi può supportarmi per l’invio della richiesta?

    Tatics Group è un’agenzia formativa accreditata dal fondo che supporta le imprese in ogni fase del percorso formativo, dall’analisi e raccolta dei fabbisogni, alla progettazione, sino alla gestione della didattica e alla rendicontazione.

    Ci sono un minimo ed un massimo di partecipanti al corso?

    Il numero dei partecipanti varia in funzione del piano formativo e della progettazione realizzata.
    Sono possibili percorsi aziendali, dedicati esclusivamente al personale di una singola impresa, e percorsi multi aziendali trasversali, aperti a partecipanti provenienti da più imprese interessati alle medesime tematiche.

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